La CBT-E è stata adattata per l’uso in diversi contesti clinici:
CBT-E Ambulatoriale per adulti
La versione ambulatoriale è raccomandata per la maggior parte dei pazienti adulti con disturbi dell’alimentazione. La CBT-E, come è stata valutata negli studi di ricerca, è un trattamento limitato nel tempo (ad esempio 20 settimane nei pazienti non sottopeso; 40 settimane nei pazienti sottopeso). In alcuni casi il trattamento può essere abbreviato, ad esempio nei pazienti con disturbo da binge-eating, se gli episodi di abbuffata si interrompono rapidamente e c’è poca altra psicopatologia da affrontare. Più spesso c’è la necessità di prolungare il trattamento; ad esempio, quando il trattamento è stato interrotto (ad esempio, dallo sviluppo di depressione clinica o da una crisi interpersonale), quando un paziente trae beneficio dal trattamento ma è ancora significativamente compromesso o quando si verificano dei passi indietro dopo la conclusione del trattamento. In queste circostanze, il trattamento dovrebbe essere continuato per alcuni mesi aggiuntivi con una revisione dettagliata dei progressi ogni quattro settimane per garantire che sia giustificato continuarlo.
CBT-E Ambulatoriale per adolescenti
La CBT-E è stata adattata per gli adolescenti tenendo conto di due caratteristiche distintive, ovvero la salute fisica e il coinvolgimento dei genitori. Infatti, alcune complicazioni mediche associate ai disturbi dell’alimentazione (ad es. osteopenia e osteoporosi) sono particolarmente gravi in questa fascia d’età, pertanto le valutazioni mediche periodiche e una soglia inferiore per l’ammissione in ospedale sono parti integrali della CBT-E per gli adolescenti. Il trattamento dura 20 settimane nei pazienti non sottopeso e circa 40 settimane in quelli sottopeso. Come nella versione per adulti della CBT-E, anche negli adolescenti, il trattamento può essere somministrato nella forma focalizzata o allargata.
Il coinvolgimento dei genitori nel trattamento è richiesto nella grande maggioranza dei casi. A loro viene chiesto di partecipare da soli a un’intervista della durata di circa 90 minuti durante la prima settimana di trattamento. Successivamente, il paziente e i genitori sono visti insieme in quattro-sei sedute (nei pazienti non sottopeso) e in otto-dieci sedute (nei pazienti sottopeso); questi incontri congiunti durano 15-20 minuti e sono effettuatu dopo la seduta individuale del paziente.
CBT-E Ambulatoriale Intensiva
Il trattamento è progettato per i pazienti che potrebbero avere bisogno di un intervento più intensivo rispetto a quanto può fornire la CBT-E ambulatoriale standard, ma la cui condizione non è sufficientemente grave da giustificare il ricovero ospedaliero. Questa forma di trattamento utilizza tutte le procedure e le strategie della CBT-E ambulatoriale, ma include anche alcune procedure sviluppate specificamente per questo nuovo approccio.
Il trattamento intensivo dura al massimo 12 settimane, ma può essere più breve se i pazienti fanno progressi nelle aree in cui avevano difficoltà con la CBT-E ambulatoriale (ad esempio mancanza di progressi nel recupero del peso, nella riduzione degli episodi di abbuffata o nell’applicazione dell’alimentazione regolare). Il trattamento può essere adattato in modo flessibile sia alle esigenze cliniche del paziente che alle caratteristiche logistiche del servizio clinico che eroga il trattamento. Tuttavia, il trattamento ottimale, a nostro avviso, dovrebbe includere le seguenti procedure nei giorni feriali: (i) pasti giornalieri assistiti, (ii) CBT-E individuale due volte alla settimana, (iii) sedute con una dietista formata nella CBT-E per pianificare e rivedere i pasti del weekend e (iv) revisioni regolari con un medico formato nella CBT-E. Verso la fine del trattamento ambulatoriale intensivo, i pazienti sono gradualmente incoraggiato a consumare pasti al di fuori dal centro clinico e il trattamento evolvere nella CBT-E ambulatoriale standard.
CBT-E ospedaliera
La CBT-E ospedaliera è progettata per garantire un approccio unificato, piuttosto che eclettico nella gestione dei pazienti ricoverati. Il programma mantiene tutte le principali strategie e procedure della CBT-E, somministrate sia in sedute individuali che di gruppo, ma ha tre caratteristiche principali che lo distinguono dalla versione ambulatoriale. La prima è la somministrazione del trattamento da parte di un’equipe multidisciplinare non eclettica, composta da medici, psicologi, dietiste e infermieri, tutti formati nella CBT-E. La seconda è l’assistenza durante i pasti nelle prime settimane di trattamento per aiutare i pazienti a superare le loro difficoltà in tempo reale. La terza è permettere ai pazienti adolescenti di continuare il loro percorso di studio durante il ricovero.
La CBT-E residenziale include anche elementi aggiuntivi progettati per ridurre l’alta percentuale di ricadute che tipicamente si verifica dopo la dimissione dall’ospedale. Ad esempio, il reparto ospedaliero è aperto e i pazienti sono liberi di uscire. In questo modo, continuano a essere esposti agli stimoli ambientali che tendono a mantenere la psicopatologia del loro disturbo dell’alimentazione, che però possono essere affrontati con il supporto intensivo dell’equipe ospedaliera. Inoltre, nelle settimane immediatamente precedenti la dimissione, sono identificati assieme al paziente i probabili trigger ambientali di ricaduta, che sono poi affrontati durante le sedute CBT-E individuali. Infine, verso la fine del trattamento, i genitori sono aiutati a creare un ambiente familiare ottimale e privo di stress per preparare il ritorno del paziente.
Ulteriori letture
Dalle Grave, R., & Calugi, S. (2020). Cognitive behavior therapy for adolescents with eating disorders. New York: Guilford Press.
Dalle Grave, R. (2019). Cognitive-behavioral therapy in adolescent eating disorders. In J. Hebebrand & B. Herpertz-Dahlmann (Eds.), Eating disorders and obesity in children and adolescents (pp. 111-116). Philadelphia: Elsevier.
Dalle Grave, R., El Ghoch, M., Sartirana, M., & Calugi, S. (2016). Cognitive Behavioral Therapy for Anorexia Nervosa: An Update. Current Psychiatry Reports, 18(1), 2. doi:10.1007/s11920-015-0643-4.
Dalle Grave, R. (2013). Multistep cognitive behavioral therapy for eating disorders: Theory, practice, and clinical cases. New York: Jason Aronson.
Fairburn, C. G. Cognitive Behavior Therapy and Eating Disorders. New York: Guilford Press, 2008.